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mercoledì 13 novembre 2013

Un infaticabile archivista

Renato Ruotolo


Renato Ruotolo è una complessa figura di studioso delle arti figurative napoletane, perché da un lato ha quel raro fiuto nello scovare polizze di pagamento, prevalentemente in quel mare pescoso costituito dall’archivio storico del banco di Napoli; nello stesso tempo ha la necessaria preparazione per trasformare queste frammentarie informazioni nella ricostruzione di un autore o di un periodo storico artistico. 
Molto stimato dagli addetti ai lavori ha partecipato alla stesura dei cataloghi delle più importanti mostre che si sono tenute a Napoli negli ultimi decenni. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo pochi ma significativi testi, il cui studio è indispensabile per gli appassionati e per gli studiosi.
I Gigante. Una famiglia di pittori (1993)
La Galleria di Napoli (1996)
La chiesa di Santa Brigida (1999)
Grand Tour (2001)
Napoli nel ‘600 (2002)
La Scuola di Posillipo (2002)
Infiniti sono poi i suoi contributi su riviste specializzate, grazie ai quali si sono potuti datare numerosi dipinti e ricostruire, con pazienza certosina, il percorso degli artisti, che hanno fatto del seicento il secolo d’oro della pittura napoletana.
Nell’incontro dibattito nel salotto culturale di mia moglie Elvira, come abbiamo riferito, si divide la trattazione dell’argomento: “Napoli nel Seicento” con Vittorio Dini e tra gli artisti ricordò in particolare i dipinti di Micco Spadaro, fedele illustratore degli avvenimenti napoletani della prima metà del secolo, approfittando della possibilità di visionare sul luogo della discussione di uno spettacolare martirio di San Gennaro da poco ritornato dalla grande mostra sul patrono di Napoli.


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