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mercoledì 13 novembre 2013

Un colto cultore della canzone napoletana

Pietro Gargano


Pietro Gargano ha vissuto quasi sempre a Portici. Dopo il liceo De Bottis a Torre del Greco, si è laureato in legge. Ha lavorato per il Mattino, da poco è in pensione da caporedattore centrale. Da inviato speciale ha seguito la rivoluzione portoghese, la morte di Francisco Franco, il terrorismo in Medio Oriente; ha intervistato Gheddafi, ha incontrato Saddam Hussein re Hussein di Giordania.
Ha pubblicato una quarantina di libri, soprattutto sulla storia e il costume del Sud. Le ultime sue opere sono la Nuova Enciclopedia illustrata della canzone napoletana per la Magmata, di cui sono apparsi i primi sei di sette volumi; e, nel 2010, La Repubblica Napoletana del 1799. Le donne (Magmata). Nel 2007, Le fosse dell’oblio dedicato alle storie dei venti campani trucidati dai tedeschi alle Fosse Ardeatine (ed. Magmata) e Ciao amore ciao, storia dei cantautori (ed. Le Vele Bianche). Nello stesso anno ha curato l’autobiografia di Maurizio Valenzi, Confesso che mi sono divertito, edita da Tullio Pironti.
Alla musica ha dedicato molti saggi, a partire da La canzone napoletana, scritto con Gianni Cesarini per Rizzoli (1984). Con Cesarini ha diviso pure una biografia del tenore Enrico Caruso per Longanesi, tradotta da editori svizzeri, austriaci e tedeschi. Un altro suo volume su Caruso è uscito presso G. Mondadori. Ha scritto una monografia sulla canzone per Selezione dal Reader’s Digest, uno studio (con Franco Mancini) su Piedigrotta per Guida; biografie di Libero Bovio, di Mario Lanza (ed. Magmata) e Mirna Doris (ed. Gallina) con Gioconda Marinelli, di Pino De Maio (ed. Guida).
Per Rizzoli ha pubblicato nel 1984 una storia sociale delle Olimpiadi. Per Sellerio, col senatore Maurizio Valenzi, C’è Togliatti, ricostruzione della Napoli del dopoguerra. Per Fenice 2000, Il presepe nel mondo, con edizioni in portoghese e spagnolo, seguito da 12 volumetti sul presepio per Il Mattino. Studioso della gastronomia, ha firmato un libro sulla cucina napoletana edito in Australia, una storia del caffè per Jambé, due saggi - tradotti in inglese - sul Primitivo di Manduria. Per la Magmata si è occupato soprattutto della rivoluzione del 1799: Eleonora e le altre; la biografia di Gennaro Serra di Cassano; La battaglia di Portici; Championnet e e Jullien. Due francesi nel corpo di Napoli. Di imminente uscita altri saggi sul ‘99 e sulla Resistenza in Campania. Ha avuto molti premi, tra cui Oplonti di Corallo, Napoletanità, Calabria, Eduardo Nicolardi, Scugnizzo d’Oro, Pulcinella d’Argento, Conchiglia d’Argento, quello internazionale al Giornalismo Civile (2007), il Cosimo Fanzago (2008), “La terza Napoli“ la città che eccelle (2011).
Alla discussione nel salotto di mia moglie sui fasti della canzone napoletana Gargano venne col mio compianto amico Sandro Benigno, il quale lavorava da generazioni presso l’amministrazione de Il Mattino ed in quella occasione potemmo ascoltare vecchie melodie napoletane.
Per un lunghissimo periodo la rubrica di lettere al redattore del quotidiano partenopeo fu tenuta da Gargano e conservò gelosamente decine di risposte alle mie lettere, una parte delle quali sono consultabili in rete ne “Le ragioni di Della Ragione”.

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