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giovedì 19 luglio 2012

Siamo randagi non lupi



Durante l’estate aumenta in maniera esponenziale il vile fenomeno dell’abbandono dei cani.
Tante famiglie in partenza per le vacanze, si liberano senza tanti complimenti, abbandonandolo sul bordo di una strada, del loro amico più fedele.
Si formano così quei branchi di randagi che vagano nelle periferie delle città, alcuni di loro hanno avuto un padrone, altri mai.
Per sopravvivere riscoprono alcune regole impresse nel loro DNA, dalla socialità che li fa stare tutti assieme, al rispetto della gerarchia, per cui appena si aggiunge un rottweiler, diventa il capobranco. 
Ma rimangono cani senza trasformarsi in lupi.
Basta vedere come si procurano il cibo. A parte i tanti che si cibano dai cassonetti della spazzatura, molti si piazzano davanti ai ristoranti ed ai supermercati. Per mangiare dipendono ancora dall’uomo, ma in compenso hanno acquisito un bene incommensurabile: la libertà.

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