Pagine

venerdì 16 marzo 2012

Riapre il Cimitero delle Fontanelle

12/5/2006

Dopo decenni di chiusura e dopo numerosi annunci di inaugurazione rinviati, finalmente oggi ha riaperto il Cimitero delle Fontanelle e sarà visitabile, solo su prenotazione (081 5490368), durante il Maggio dei Monumenti. 
Il gigantesco ossario è un’immensa cavità di tufo nel cuore del quartiere di cui porta il nome ed in esso si conservano teschi, femori, tibie e peroni accatastati nella penombra, dando luogo ad uno scenario senza eguali, che ha ispirato nei secoli un immaginario sospeso a metà tra cristianesimo e paganesimo. In questa atmosfera irreale è nato un particolare tipo di culto dei morti, presente solo nella nostra città, pieno di leggende e rituali, mistero e superstizione, in un labile confine tra mondo dei viventi e dei trapassati, dove è ipotizzabile il magico contatto tra due dimensioni che normalmente non si toccano e che da noi convivono senza problemi. 
Una visita a questo luogo straordinario sospeso tra fede e magia è un’esperienza indimenticabile e per tantissimi napoletani sarà la prima volta. Un’attrazione turistica senza eguali che torna usufruibile dopo una criminale chiusura ventennale, che la dice lunga sulle capacità dei nostri amministratori. 
Napoli, nella sua storia plurimillenaria è stata sempre linea di demarcazione tra Oriente ed Occidente, tra cielo e terra, tra realtà e fantasia. Una civiltà impregnata di luce e buio e fondamentalmente ancora visceralmente pagana, che celebra i suoi riti pre cristiani in San Pietro ad Aram, al Purgatorio ad Arco e da domani, di nuovo, nel Cimitero delle Fontanelle. Un mondo sospeso su un dedalo inestricabile di caverne sotterranee, fantasmagorico crocevia di miti e leggende, dalla Sibilla cumana a centinaia di santi e beati. Una città dove la frequentazione con i morti è stata quotidiana e del tutto naturale e dove vi è stata sempre una particolare attenzione per le anime abbandonate o pezzentelle. 
Dove fede cattolica e ritualità arcaiche sono andate a braccetto senza che nessuno gridasse allo scandalo o al sacrilegio. Dove il dialogo con i teschi, il lucidarne amorevolmente la fronte o il chiedere consiglio sono per larga fetta della popolazione, anche colta, pratica quotidiana. 
Non resta che prenotarsi e speriamo che possa costituire un potente richiamo per i turisti.

Nessun commento:

Posta un commento