18/6/2007
A chi come il sottoscritto ha superato da poco e di poco gli anta…capita sempre più spesso di incontrare per strada o in un salotto una vecchia compagna di liceo o anche un’antica fiamma e di rimanere senza fiato; è lei, ma nello stesso tempo non è lei: il viso scolpito in un’immobilità marmorea senza espressione e senza vita, gli occhi miseramente protrudenti su orbite lisce come carta velina e, colpo di grazia, labbra turgide e prominenti laddove, a nostra memoria, albergava una boccuccia deliziosa.
Sono gli effetti devastanti di una chirurgia plastica che sempre più frequentemente trasforma donne, anche intelligenti e sensibili, in una grottesca caricatura di felliniana memoria. L’icona di questi incubi mefistofelici è da anni la madre di tutte le dive: Sophia Loren, che, ultrasettantenne, vorrebbe mostrare la metà degli anni, facendosi baluardo di un seno poderoso, il quale, al di la ogni smentita, è ragionevolmente fatto e rifatto a ripetizione.
Ed il penoso olocausto dell’apparenza e della vacua vanità si compie e si celebra giorno dopo giorno per milioni di donne che lo perpetuano scioccamente, senza accorgersi che non fanno altro che sottolineare la loro vera età e sfidare impunemente l’inesorabile scorrere del tempo.
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