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venerdì 23 marzo 2012

La virtù della sobrietà

27/10/2008


Gli Italiani, nonostante la discendenza da Bacco e la presenza dei più bei vigneti del mondo, non sono mai stati schiavi dell’alcol al punto da perdere la testa…, a differenza di tanti altri popoli europei dell’est e del nord Europa, a torto ritenuti più civili.
Almeno questa affermazione è stata vera per decenni, ma purtroppo la situazione sta cambiando velocemente e le nostre città, sia grandi che piccole, il venerdì ed il sabato sera stanno somigliando sempre più a quelle britanniche o scandinave con moltitudini di giovani e giovanissimi in preda a sbronze colossali con inevitabile corteo di risse e accoltellamenti, oltre a stragi su strade ed autostrade durante il ritorno a casa.
I motivi di questa penosa deriva esistenziale sono molteplici: dalla solitudine alla noia, dalla pedissequa imitazione di modelli comportamentali nefasti al vuoto culturale e spirituale più profondo; e tutto avviene molto velocemente al punto da far perdere ogni ragionevole speranza di inversione di tendenza.
Complici di questa criminale variazione di costume la famiglia in via di disintegrazione e lo Stato, che rinuncia ad esercitare divieti ed a regolamentare la vendita di super alcolici, soprattutto ai minori.
Deve pur esistere un saggio equilibrio tra il fondamentalismo islamico, che vieta rigorosamente l’assunzione di bevande sataniche… e la nostra civiltà, che non può essere permissiva al punto da rimanere indifferente all’acuirsi del fenomeno.
Sono necessarie leggi sulla vendita dei super alcolici e sull’orario di chiusura dei locali pubblici frequentati da giovani e giovanissimi, spot televisivi e su internet, corsi nella scuola, prima che anche essa imploda fragorosamente sotto i colpi di riforme coraggiose quanto avventate.

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