18/2/2009
Da tempo poche voci isolate parlavano di signoraggio bancario e ne denunciavano inascoltati abusi e pericoli, poi la tempesta finanziaria ha cominciato a soffiare impetuosa e rischia ora di travolgere l’economia mondiale con effetti devastanti ed ancora difficili da prevedere per durata ed estensione.
Miliardi di uomini dovranno pagare con la fame e la povertà lo scotto di un disordine planetario provocato da pochi criminali dal colletto bianco accecati da una bramosia di ricchezza senza ritegno.
Il commercio di denaro nasce in Mesopotamia per svilupparsi poi in Grecia ed a Roma con connotazioni religiose, infatti le prime banche sono templi ed i banchieri sacerdoti. Solo nel Medioevo si svilupperà tra l’Italia e le Fiandre una classe di mercanti banchieri in senso moderno e la moneta sarà un traino formidabile per lo sviluppo economico, ponendosi al servizio della produzione di beni, una novità che aveva impedito lo sviluppo del capitalismo nell’antichità.
Il funzionamento del credito è alquanto originale, infatti il cliente che deposita in banca i suoi risparmi, invece di pagare, riceve un compenso(interesse), nello stesso tempo la banca invece di conservare il denaro se ne libera, prestandolo a persone in grado di investirlo in attività lucrose, ma, oltre ad utilizzare le somme di cui dispone, aumenta in maniera considerevole la valuta circolante attraverso l’emissione di assegni, carte di credito, obbligazioni, che non sono altro che l’equivalente della fabbricazione di banconote, il famigerato signoraggio, l’antico privilegio del sovrano di coniare più o meno a volontà nella sua zecca.
Un comportamento improntato all’azzardo più che alla prudenza, una scommessa sul rischio di insolvenza, che ha caratterizzato il moderno capitalismo.
Negli ultimi anni questo sistema audace oltre ogni limite ha travalicato nel crimine, approfittando del potere smisurato acquisito dalle banche, che ha soggiogato completamente il potere politico: si è prestato denaro a clienti privi di qualsiasi garanzia (i cosiddetti sub prime) ed i crediti ottenuti in maniera così maldestra sono stati venduti a terzi, che li hanno ceduto a loro volta e più di una volta, fino a quando questa massa di denaro virtuale, inesigibile, è stato trasformato in titoli(cartolarizzazione) aggiudicati sul mercato internazionale, non solo da ignari risparmiatori, ma anche da Stati e fondi di investimento.
Una truffa di dimensioni colossali favorita dai mancati controlli delle autorità monetarie così attente al controllo dell’inflazione tradizionale, quando la moneta accaparra beni materiali ed assolutamente inerti davanti all’ipertrofia della finanza, quando il denaro va a caccia di altro denaro.
Una follia per la quale oggi i cittadini, attraverso le tasse e l’elargizione degli Stati alle banche, sono obbligati a regalare i loro soldi ad una sistema che li ha turlupinati e che non fornisce alcuna garanzia di riuscire in futuro a funzionarie in maniera più onesta e trasparente.
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