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sabato 31 marzo 2012

Il medioevo prossimo venturo

25/4/2010

Secondo la scienza l’universo è incominciato con un’immane catastrofe: il big bang che ha squarciato i sovrumani silenzi e terminerà con un’altra ancor più gigantesca catastrofe, l’entropia, la degradazione fino all’annullamento dell’energia, che a quei silenzi riconduce, nel frattempo cataclismi naturali, come la recente eruzione che ha oscurato i cieli d’Europa e paralizzato i traffici aerei, ma soprattutto, esplosione demografica, consumismo selvaggio, inquinamento ambientale, esaurimento delle risorse e disordine finanziario persistente segnano i nostri tristi giorni.
Non bisogna allora meravigliarsi se gran parte dei futurologi, siano essi climatologi, economisti o filosofi vedano il futuro nero. Anche i registi da anni realizzano unicamente film catastrofici, delineando scenari allucinanti, da The day after tomorrow al recente Codice Genesi.
Esaminiamo ora i singoli fattori, alcuni di difficile controllo, che conducono verso l’apocalisse partendo dall’esplosione demografica. Nei prossimi dieci anni la popolazione mondiale passerà da 7 ad 8 miliardi. Nel frattempo gli abitanti dell’Europa e del nord America non aumenteranno, mentre salirà significativamente l’età media. Si intensificheranno i fenomeni migratori e l’abbandono delle campagne, con la nascita di gigantesche megalopoli, molte delle quali conteranno più di 30 milioni di abitanti.
La desertificazione, legata ai mutamenti climatici ed alla carenza di acqua, avanzerà dappertutto, incidendo pesantemente sulla produzione agricola.
Il consumismo selvaggio è aggravato dall’aumento della popolazione, ma in particolare dall’aumento dei consumatori del terzo mondo che vorranno avvicinarsi al livello medio occidentale. La Cina e l’India, che già oggi hanno oltre 2 miliardi di abitanti, costituiranno oltre la metà della popolazione della Terra e se anche un 20% di loro raggiungerà un decente livello di reddito, ma potrebbero essere molti di più, la domanda di energia e di beni di consumo creerà situazioni insostenibili.
Inquinamento ambientale ed esaurimento delle risorse naturali cammineranno in sintonia accelerando la corsa verso la catastrofe planetaria.
La crisi finanziaria che devasta l’economia mondiale da due anni e che è ben lungi dall’essersi esaurita concorrere ad umiliare la qualità della vita, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, aumentando disoccupazione, povertà ed  insicurezza del futuro.
La produzione di beni e servizi per alcuni anni aumenterà ancora, ma richiederà sempre meno addetti, per via del progresso tecnologico, dall’informatica ai robot; la conseguenza sarà un esercito sempre più folto di disoccupati, ai quali bisognerà garantire un minimo di sussistenza.
La difficoltà a governare i fenomeni economici è dovuta ad un deficit della politica, incapace di dotarsi di organizzazioni internazionali veramente efficienti; le nazioni sono ridotte a semplici giocattoli in un mondo globalizzato e dominato dalle dure leggi del profitto, con multinazionali sempre più tentacolari ed onnipotenti, che trasferiscono la produzione là dove il lavoro è meno costoso e spostano i capitali dove la rendita è più elevata e la pressione fiscale inesistente.
Il medioevo prossimo venturo somiglierà sorprendentemente a quello passato. Mentre epidemie incontrollabili, favorite dalla mobilità e dalla promiscuità dilagheranno in compagnia di catastrofi climatiche ed ecologiche, i ricchi si rifugeranno in comode fortezze, simili più ad un bunker che a un castello, mentre le zone fuori di ogni controllo aumenteranno. Imperverseranno cartelli della droga e signori della guerra, mafie e corsari, mentre le libertà individuali avranno sempre più difficoltà a manifestarsi per il proliferare di autoritarismi e dittature ed a soffrire maggiormente saranno i più poveri per la scomparsa di molte delle forme di assistenza, rese impossibili dall’aggravarsi  della crisi economica.

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